Light
Il processo di beatificazione
Fin dai primi mesi dopo la sua morte l’eco della vicenda di Chiara Luce Badano comincia a diffondersi nel mondo, mentre la sua tomba, nel cimitero di Sassello, diventa meta di pellegrinaggi sempre più numerosi.
Perché il suo è un modello in qualche modo riproducibile oltreché straordinariamente moderno: per tutti e in special modo per i giovani. Da ogni dove giungono a Sassello a conoscere i luoghi di Chiara e continuano ad arrivare innumerevoli testimonianze: di chi cambia vita, o ha riscoperto la fede, o ha ricevuto grazie speciali.
È monsignor Livio Maritano, il vescovo di Acqui Terme, testimone diretto della vita di Chiara, che prende l’iniziativa e, nel settembre del 1998 decide di avviare la causa di beatificazione. Così motiva la sua decisione:
“Mi è parso che la sua testimonianza fosse significativa in particolare per i giovani. C’è bisogno di santità anche oggi. C’è bisogno di aiutare i giovani a trovare un orientamento, uno scopo, a superare insicurezze e solitudine, i loro enigmi di fronte agli insuccessi, al dolore, alla morte, a tutte le loro inquietudini”.
L’iter del processo canonico è decisamente rapido, anche grazie al
gran lavoro svolto dalla Postulazione che organizza il processo e
raccoglie incessantemente testimonianze e documenti. Iniziato nella
diocesi di Acqui Terme nel 1999, passa in Vaticano già l’anno seguente, e
il 3 luglio 2008 Chiara Badano viene dichiarata Venerabile.
L’anno seguente viene promulgato dalla “Congregazione delle Cause dei Santi”, dietro autorizzazione del Santo Padre, il decreto riguardante il miracolo, attribuito all’intercessione di Chiara Badano: la guarigione
improvvisa di un ragazzo di Trieste affetto da una gravissima forma di
meningite fulminante. I medici gli avevano dato 48 ore di vita.
Di lì a poco, nel novembre 2009, papa Benedetto XVI firma il Decreto di Beatificazione.
La beatificazione
Il 25 settembre 2010 è il giorno della beatificazione. Al santuario romano del “Divino Amore” accorrono più di ventimila persone: giovani e adulti arrivati da più di 70 nazioni dei 5 continenti. Infinite le iniziative che in tutto il mondo si sono organizzate per consentire anche ai più lontani e ai meno abbienti di affrontare le spese del viaggio. Una cerimonia semplice, ma intensa e commuovente, seguita in tutto il mondo grazie a collegamenti internet e televisivi. Il rito è presieduto da monsignor Angelo Amato, il Prefetto della “Congregazione per le Cause dei Santi”.
Immensa è stata l’emozione di tutti quando è sceso il velo che copriva la grande immagine di Chiara.
Quella sera stessa, nella gremitissima “Aula Paolo VI” in Vaticano, una festa conclude una giornata straordinaria; anche questa raggiunge molti paesi del mondo grazie allo streaming sul web. Chiara Luce – Life, Love, Light è un evento che, con il linguaggio del teatro, della musica e varie testimonianze, comunica il modello di vita della nuova giovane beata. Ma la pur immensa Aula non basta a contenere tutti, e molti giovani devono seguire dall’esterno sui maxi schermi predisposti nell’attigua piazza San Pietro.
Il giorno seguente, nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura la Santa Messa di Ringraziamento per la beatificazione è presieduta dal Segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone. L’eco mediatica suscitata da questi eventi è mondiale. Solo in Italia escono più di 120 articoli, oltre ai servizi delle principali reti televisive, Rai Uno, Rai Due, Sky… Ovunque si parla di Chiara Luce, anche in paesi musulmani e dove la religione cattolica è minoritaria.
La settimana seguente, durante la sua visita a Palermo, papa Benedetto XVI si rivolge ai giovani ricordando la beatificazione e proponendo Chiara, la sua famiglia e i suoi amici come modello:
“Vi invito a conoscerla – dice tra l’altro – La sua vita è stata breve, ma è un messaggio stupendo (…) Diciannove anni pieni di vita, di amore, di fede. Due anni, gli ultimi, pieni anche di dolore, ma sempre nell’amore e nella luce, una luce che irradiava intorno a sé e che veniva da dentro: dal suo cuore pieno di Dio! Com’è possibile questo? Come può una ragazza di 17, 18 anni vivere una sofferenza così, umanamente senza speranza, diffondendo amore, serenità, pace, fede? Evidentemente si tratta di una grazia di Dio, ma questa grazia è stata anche preparata e accompagnata dalla collaborazione umana: la collaborazione di Chiara stessa, certamente, ma anche dei suoi genitori e dei suoi amici (…) Oggi voglio sottolinearlo in modo particolare. I genitori della beata Chiara Badano sono vivi, erano a Roma per la beatificazione – io stesso li ho incontrati personalmente – e sono testimoni del fatto fondamentale, che spiega tutto: la loro figlia era ricolma della luce di Dio! E questa luce, che viene dalla fede e dall’amore, l’hanno accesa loro per primi: il papà e la mamma hanno acceso nell’anima della figlia la fiammella della fede, e hanno aiutato Chiara a tenerla accesa sempre, anche nei momenti difficili della crescita e soprattutto nella grande e lunga prova della sofferenza”.
Chiara oggi
Non solo: strutture d’ogni genere le vengono continuamente dedicate: parchi, strade e piazze, fontane, oratori, centri giovanili, casa famiglia… Il 27 dicembre 2010 a Bohicon in Bénin la prima chiesetta nel mondo dedicata alla Beata Chiara, mentre nel settembre 2015 viene inaugurata, alla presenza dei genitori e di due amici, la prima parrocchia a lei dedicata: in una piccola cittadina, nel cuore rurale dell’India.
Il 18 febbraio 2011, su desiderio dei genitori, nasce la “Fondazione Chiara Badano” che si occupa di tutelare e custodire l’immagine e la memoria di Chiara, raccogliendo quanto proviene da tutto il mondo al suo riguardo.
Oggi, con la nomina del nuovo Postulatore Rev. Fr. Giovangiuseppe Califano OFM, prosegue il processo per la Canonizzazione.
Ovunque la vicenda di Chiara continua ad affascinare e a conquistare i cuori, soprattutto dei giovani: di ogni religione e cultura, di ogni convinzione.
Perché quella di Chiara Luce Badano è una storia che continua e che non finisce di sorprendere.